
Nell'attuale panorama competitivo, le piccole e medie imprese (PMI) affrontano sfide continue e decisioni cruciali che possono determinare il successo o il fallimento del loro business. In questo contesto di decision-making, fare affidamento ai dati emerge come un elemento strategico fondamentale per la crescita sostenibile.
Perché i dati sono essenziali? E sopratutto: quali sono i “dati”?
L'analisi dei dati, in particolare quella finanziaria, rappresenta lo stato dell’azienda in maniera oggettiva, consente ai decision maker di confrontarsi con delle quantità numeriche definite che riducono il ricorso alla “sensazione” mentre supportano e guidano l’intuito imprenditoriale. Attraverso un'analisi accurata e strutturata della marginalità, dei costi, dei ricavi e del cash flow, le PMI possono capire chiaramente come performano i loro prodotti, come variano i costi e se il modello di business è effettivamente sostenibile nel lungo termine o necessita di una riprogettazione.
In che modo però è possibile condurre un’analisi dei dati finanziari aziendali?
Raccolta
È prioritario definire preliminarmente dei chiari obiettivi aziendali, raccogliendo dati da fonti interne ed esterne per poi procedere con una accurata pulizia degli stessi e definizione delle metriche rilevanti per valutare le perfomance.
Analisi
Ora che i dati sono a disposizione, si procede ad una sintesi dei dati raccolti, svolgendo pattern-analysis e individuando gap e opportunità
Take action
Definito il nuovo percorso da seguire è tempo di implementare il piano. Non esiste solo una maniera quindi sarà importante effettuare test A/B e creare feedback loop per misurare gli sforzi e capire quali azioni intraprese siano efficaci.
Monitoraggio
Di pari passo con l’implementazione, diventa fondamentale monitorare costantemente le performance, iterando e aggiustando le strategie sulla base dei risultati ottenuti e sulle nuove informazioni disponibili.
Tuttavia, nonostante i numerosi vantaggi offerti da un approccio data-driven, esistono alcune barriere, tipicamente legate a fattori umani, che ne limitano l’efficacia. Uno degli ostacoli principali è costituito da un flusso informativo frammentato: le informazioni rilevanti sono spesso disperse tra diversi reparti o archiviate in sistemi differenti, rendendo complicata una visione d’insieme. Inoltre, in moltre PMI, la costante pressione operativa porta frequentemente a dare priorità alle attività quotidiane e urgenti, sacrificando il tempo necessario per condurre analisi approfondite. A ciò si aggiunge una diffusa resistenza al cambiamento per cui molte persone preferiscono affidarsi alla propria esperienza o al proprio intuito piuttosto che fidarsi pienamente delle evidenze analitiche. Infine, in alcuni contesti, la limitata disponibilità di competenze specifiche ostacola ulteriormente l’utilizzo efficace di modelli e strumenti analitici avanzati.
Per superare queste barriere è fondamentale introdurre in azienda una cultura che renda l’analisi finanziaria una vera e propria abitudine, ponendola al centro delle decisioni strategiche e operative. Questo significa non solo valorizzare gli strumenti analitici, ma soprattutto far comprendere l'importanza di inserire stabilmente le analisi finanziarie in cima alle priorità aziendali. Solo così sarà possibile trasformare il decision-making basato sui dati da semplice opportunità a leva indispensabile per garantire una crescita sostenibile, competitiva e duratura per le PMI.
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